Falsi miti sul bilinguismo

Un bambino bilingue ha una serie di vantaggi cognitivi rispetto a un bambino che conosce una sola lingua, nonostante ciò esistono ancora dei pregiudizi sul fatto di insegnare contemporaneamente due lingue ai bimbi molto piccoli, pensando erroneamente di non favorire l’acquisizione del linguaggio.

Vediamo insieme a Easy Language i falsi miti sul bilinguismo.

Fare confusione fra le due lingue

I bambini che stanno apprendendo due lingue contemporaneamente spesso mescolano le lingue che conoscono. Il “code mixing” infatti consiste in un’innata competenza metalinguistica che li porta a sovrapporre con un senso le lingue che conoscono.

Il passaggio da una lingua all’altra quindi fa parte di una strategia cognitiva che dimostra che il bambino comprende perfettamente le lingue seppur diverse, perché nel momento in cui fatica a reperire una parola o una frase in una lingua la sostituisce con la parola più idonea dell’altra.

Parlano più tardi

Rispetto ai bimbi che approcciano a una singola lingua, i bimbi bilingue devono immagazzinare i vocaboli di due codici linguistici diversi.
Ma non esistono studi certi che rivelino che i bimbi esposti a due lingue imparino a parlare più tardi rispetto ai bambini monolingua.

Parlano male la seconda lingua

Si crede che il bimbo in questione possa parlare male la seconda lingua alla quale approccia rispetto alla prima.
In realtà anche in questo caso non esistono prove certe che la lingua di famiglia sia condizionata dall’approccio di una seconda lingua in tenera età.

Le competenze acquisite nella prima lingua sostengono l’acquisizione di una seconda lingua.

Infatti fino al primo anno d’età i bimbi distinguono tutti i suoni di qualsiasi lingua e fino agli 8 anni apprendono con facilità diverse lingue.